Quando l’archeologia sperimentale incontra l’etnografia e la divulgazione scientifica.
Archeofest, il festival di archeologia sperimentale di Paleoes – EXTAD, per la sua terza edizione salentina quest’anno ha fatto tappa a Morciano di Leuca (LE).
L’evento, organizzato in collaborazione con la Soprintendenza archeologica della Puglia, il Comune di Morciano di Leuca e l’Associazione Culturale Archès, si è svolto in tre giorni, ospitato negli spazi del prestigioso Palazzo Strafella.
Tutte le tre giornate sono state dedicate a vari tipi di sperimentazioni mirate alla comprensione e studio delle antiche tecnologie.
L’area del festival era articolata in diverse aree sperimentali, dalla scheggiatura della pietra, alla produzione tessile, la fusione dei metalli, l’arte della toreutica antica, la navigazione nell’antichità e, prima novità di quest’anno, la paleoantropologia.
Lo splendido scenario di Leuca Piccola, un sito di eccezionale importanza per la bellezza storico-architettonica e, anticamente, luogo di sosta per i pellegrini diretti al santuario De finibus terrae di S. Maria di Leuca, ha ospitato la sperimentazione legata al lancio del propulsore e dell’arco nudo.
La sperimentazione ha prodotto un’interessante collezione di confronto di impatti, generatisi in particolare su punte di proiettile litiche (punte a dorso), che faranno parte di un più ampio contesto di sperimentazioni riguardanti il Paleolitico superiore, in particolare l’Epigravettiano salentino.
Altra novità introdotta quest’anno è la presenza delle aree dedicate alle antiche attività artigianali tradizionali del Salento. La scelta di inserire artigiani che ancora producono manufatti legati alle tradizioni rurali salentine è stata dettata dalla volontà di creare una connessione tra lo studio delle tecnologie antiche e quello delle tecnologie tradizionali in un’ottica di studio analogico-comparativo.
Gli artigiani invitati a partecipare sono specializzati nella costruzione dei caratteristici muretti a secco che contraddistinguono il paesaggio salentino e delle pajare, le tipiche costruzioni rurali in pietra a secco che popolano le campagne salentine, di nasse e cesti, filatrici, tessitrici e ricamatrici. Interessante è stato poter osservare la forte somiglianza dello strumentario nonché i gesti tecnici utilizzati per costruire le nasse e per realizzare una rete a filet.
Altro momento di forte interesse per l’analisi del gesto tecnico e dei materiali è stato l’incontro con la Sig.ra Antonietta Imperato, esperta filatrice e tessitrice di Ruggiano (LE). Grazie alla sua passione, alla sua grande conoscenza dell’arte della tessitura e della filatura e, soprattutto, grazie alla sua grande disponibilità si è potuta tentare una prima ricostruzione del processo di produzione tessile tradizionale, del gesto tecnico e del toolkit della filatrice di lana, lino e canapa del Basso Salento.
Oltre alle aree sperimentali e di cultura tradizionale, Archeofest ha visto la grande partecipazione dei più piccoli, entusiasti di cimentarsi nei numerosi laboratori a loro dedicati, come quello del mestiere dell’archeologo, dove mediante la simulazione di scavo archeologico e lo studio e documentazione dei materiali, sono potuti entrare nel vivo dello spirito dell’evento. Altri laboratori hanno visto coinvolti i più piccoli nella produzione di strumenti litici, imparando le principali tecniche di scheggiatura della pietra, la fusione dei metalli, la produzione di modellini fittili di imbarcazioni antiche e un laboratorio sui primi linguaggi di Homo.
Le giornate di Archeofest si sono concluse con alcuni aperitivi letterari, aventi come ospiti la direttrice del Museo Civico Paleontologico e Paletnologico di Maglie “Decio De Lorentiis”, Dott.ssa Medica Assunta Orlando, che ha condotto i presenti in un tour sulla preistoria del Salento, il responsabile archeologo della Missione archeo-paleontologica di “Sapienza”, Università di Roma, del sito paleolitico di Grotta Romanelli, Dott. Massimo Massussi (anche presidente di Paleoes – EXTAD) che ha introdotto le nuove ricerche al sito, e due presentazioni di libri “Archeologia del Salento” del Dott. Nicola Febbraro e “C’era una volta…HOMO” della Dott.ssa Flavia Salomone.