L’archeologia subacquea, può essere intesa come ricerca archeologica estesa al mondo subacqueo anche se, proprio a causa del diverso elemento nel quale l’operatore esplica l’attività – sott’acqua – comporta difficoltà particolari, tali da rendere problematico ogni intervento di studio, gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio subacqueo. L’archeologia subacquea racchiude diversi campi di interesse.
L’archeologia navale: lo studio della tecnologia riguardante qualunque tipo di imbarcazione e il relativo equipaggiamento; l’archeologia sottomarina: la ricerca dei resti materiali dell’uomo e delle sue attività sul mare, ma anche la scoperta di porti, approdi, navi e carichi mercantili; l’archeologia fluviale: lo studio dei resti materiali dell’uomo e delle sue attività sui fiumi (insediamenti, attracchi navali, imbarcazioni); l’archeologia lacustre: lo studio dei resti materiali dell’uomo e delle sue attività sui laghi; l’archeologia lagunare: lo studio dei resti materiali dell’uomo e delle sue attività nella laguna, l’archeologia dei pozzi e degli ipogei: settore atipico che prende in considerazione strutture artificiali o cavità naturali, legate a forme di antropizzazione particolari.
di Antonia Sciancalepore