La terra è custode del nostro passato. Come uno scrigno, nasconde agli sguardi avidi di conoscenza i suoi tesori.
Come la terra anche l’acqua, silenziosamente, custodisce e sorveglia il sonno di antiche vestigia, tracce di una vita che fu.
Rocce millenarie, risultato di un’intensa attività vulcanica sviluppatasi a partire dalla fine del Pliocene nella regione laziale, accolgono le limpide acque di uno dei bacini lacustri più grandi del sud Italia, il Lago di Bracciano. Agglomerati di tufo e pietra basaltica, infatti, sono rilevabili nella struttura geologica dell’intera regione adiacente il lago e ne contraddistinguono il paesaggio. Il distretto sabatino, a cui appartiene il Lago di Bracciano, da sempre è caratterizzato da terreni fertili, presenza di acque termali a carattere terapeutico, vie naturali che facilitano le comunicazioni con altri territori e per questo motivo l’uomo vi si è insediato sin dal Paleolitico Inferiore e Medio, ne ha percorso le sue acque, vi ha costruito villaggi, fattorie, ville, terme, luoghi di culto e la dimora per affrontare il suo viaggio più lungo.
Questo occhio di zaffiro, incastonato nel cuore del complesso dei vulcani sabatini, continua a raccontare la sua storia grazie all’iniziativa “Sulle rive del Mito e della Storia”, organizzata dal Museo Etrusco Romano di Trevignano Romano, un piccolo gioiello che testimonia la storia della città etrusca di Sabate nel trascorrere del tempo, e offerta dall’Amministrazione Comunale di Trevignano Romano in seno al programma Vivi Trevignano.
L’iniziativa consente di visitare, sotto la guida esperta della direttrice del Museo Dott.ssa Elisa Cella, i siti archeologici sommersi dalle acque del Lago di Bracciano a bordo della Motonave Sabazia II.
Le giornate del 20 luglio, 12 agosto e il prossimo 9 settembre vedono la collaborazione di Paleoes – EXTAD a questa iniziativa con l’introduzione alla preistoria del territorio sabatino, la narrazione delle vicende del villaggio neolitico de La Marmotta e con alcune attività sperimentali che permetteranno ai partecipanti, adulti e bambini, di comprendere il processo di realizzazione dello strumentario litico che le popolazioni locali utilizzavano nel quotidiano. L’attività di sperimentazione archeologica e la sua divulgazione è parte integrante della mission di Paleoes – EXTAD e la grande partecipazione e l’interesse dimostrato dalla cittadinanza in questa iniziativa conferma l’idea che rivivere il passato da protagonisti, comprendendo i gesti, la forma mentis e le dinamiche antropologiche e ambientali antiche, seguendo le corrette regole dei protocolli sperimentali, definiti in seno ad uno studio scientifico rigoroso, fanno parte dell’insieme delle “buone pratiche” di ogni individuo che appartiene ad una collettività, con la quale si relaziona, che arricchisce e rende attiva.